REPLAY - IL VIZIO DELL'ERRORE / II EDIZIONE
Collettiva d'arte contemporanea
a cura di Benedetta Spagnuolo
REPLAY - IL VIZIO DELL'ERRORE / II EDIZIONE
Collettiva d'arte contemporanea
a cura di Benedetta Spagnuolo
Inaugura Giovedì 7 Dicembre alle h. 18:00 in Sala Messina (Ex pescheria di Giarre-CT) la II Edizione della Collettiva d’arte contemporanea “REPLAY/Il vizio dell’errore” organizzata da “Artisti Italiani” e a cura di Benedetta Spagnuolo.
Anche quest’anno artisti da tutta Italia proporranno al visitatore “flashback della loro vita” riflessi su opere visive e performance, dove in questo caso la cura per uscire dal limite del “ripetersi” è proprio l’atto del “mostrarsi”; il vernissage aprirà con un audio performance dal titolo “E’ umano”.
L’architettura gioca anch’essa un ruolo fondamentale nel progetto, dove i moduli ripetuti delle vetrate riprendono la tematica in questione; “Replay” infatti riflette esattamente il concetto di serialità.
In un dialogo inevitabilmente collegato alla contemporaneità più attuale, le opere e l’architettura sono opposti e allo stesso tempo coincidenti, come pelle e scheletro, come centro e periferia.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni fino al 17 Dicembre 2017.
“REPLAY” ‹rìiplei› s. ingl. [dal v. (to) replay «giocare, o rappresentare, di nuovo», comp. di re- e (to) play «giocare»] o meglio ancora: “RIPETERE”.
Sembra paradossale, a volte perfino assurdo, ma spesso le persone tendono a ripetere comportamenti che le hanno danneggiate e si rimettono in situazioni già sperimentate e pericolose dal punto di vista emotivo e/o fisico; questo accade per molte ragioni e in realtà segue una logica interna perfettamente comprensibile, sebbene in apparenza anomala.
Questa tendenza a ripetere lo stesso “errore” si chiama “coazione a ripetere” ovvero la tendenza a ripetere la stessa cosa; la coercizione a compiere ripetutamente le stesse azioni è il principio per cui una persona
cerca di superare qualcosa di irrisolto che affonda le radici nel remoto passato, rimettendosi nelle identiche circostanze che provocarono quell’antica difficoltà.
Sigmud Freud parla proprio di questo nel libro “Al di la del principio di piacere” del 1920:
"Ciò che rimane privo di spiegazione è sufficiente a legittimare l'ipotesi di una coazione a ripetere, che ci pare più originaria, più elementare, più pulsionale di quel principio di piacere di cui non tiene alcun conto".
Ma perché ripetiamo lo stesso errore?
In realtà noi tendiamo a ripetere la stessa “soluzione” e non lo stesso errore. Ognuno di noi, in passato, ha adottato una strategia, una soluzione per uscire da certe difficoltà; questa strategia ha delle conseguenze e tra queste c’è anche il famoso “errore”. Quindi questo comportamento nasce perché ci sembra istintivamente la cosa più ovvia e giusta da fare, esattamente come lo è stato in passato, ma il fatto che lo sia stato in passato non ci costringe a ripeterlo in futuro, anche perché spesso la stessa strategia può provocare più danni che benefici. Allora perché lo facciamo? Semplicemente perché le soluzioni a noi più familiari o le abitudini (anche se sbagliate) ci sembrano le più giuste se non addirittura le uniche.
Per uscire da questi continui “Replay” la strada è quella della consapevolezza del riconoscere il meccanismo del quale si è vittime e di essere capaci di “frenarsi” quando questa abitudine si manifesta. Questa collettiva vuole essere un’affermazione dei propri errori e desidera soprattutto offrire spunti per uscire da questo limite, perché mostrarsi significa in questo caso prendere “atto” delle proprie azioni.
Replay è il vizio dell’errore, da percorrere, da varcare, da ripetere replay….replay….replay….
Artisti: Giuseppe Aicolino / Pinuccia Alì / Elvezia Allari / Lorella Cerquetti / Mirko Colletti / Anna Compagnone / Roberta Conti / Nicoletta Cossa / Jordan Cozzi / Stefano Donno / Ilaria Finetti / Antonio Lucarelli / Serena Semeraro / Giselle Treccarichi / Rosetta Tronconi.
Data: dal 8 al 17 Dicembre 2017
Vernissage: Giovedì 7 Dicembre - H. 18:00 + Performance “E’ Umano” di Marinella Scordo
Location: Sala Messina (Ex pescheria), via Calderai 52, Giarre (CT)
Orari: Tutti i giorni dalle 17:00 alle 20:00
Ingresso libero
In collaborazione con: Comune di Giarre - Assessorato Sport e Turismo
Evento a cura di: Benedetta Spagnuolo
Organizzazione: ARTISTI ITALIANI - arti visive e promozione
Media Partner: Edizioni Lapis, Pls Magazine e Culturame
LOCATION: SALA MESSINA-EX PESCHERIA - GIARRE (CT)
Ai piedi dell’Etna nella zona centralissima di Giarre (grande cittadina situata tra Catania e Taormina) scorge l’Ex pescheria del XIX, oggi denominata anche “Sala Messina”.
Questa sede è un fiore all’occhiello nel territorio etneo, l’unica pescheria nel territorio circostante ad essere stata rivalutata adesso come sede espositiva e per eventi.
La location è composta da due grandi sale (est e ovest); una è la sala conferenze, dove è possibile non solo la proiezione di video ma anche e soprattutto la possibilità di ospitare opere a parete con un’illuminazione dal carattere museale; l’altra sala è in realtà la vera e propria pescheria dove nel XIX secolo si praticava il mercato ittico; essa riprende, sia in verticale che in orizzontale, forme perlopiù triangolari che, insieme alla copertura in vetrata, donano grande personalità a tutto l’edificio.
In un dialogo inevitabilmente collegato alla contemporaneità più attuale, le opere e l’architettura sono opposti e allo stesso tempo coincidenti, come pelle e scheletro, come centro e periferia.
ALLESTIMENTO
AUDIO PERFORMANCE
E' Umano - Brano tratto dall' Audio Performance di Marinella Scordo, durata 47'' di 16'37''
"Innamorata della contraddizione,
volli comprendere l'origine di ogni cosa,
e diventai radice,
sotterranea mi mossi
per non disturbare il vento.
Andai a cercare risposte acerbe
a domande scadute,
trovai una clessidra rotta,
e il tempo mi scoprì,
gli avevo promesso di restare
e invece cambiai strada,
credevo di essermi persa
invece stavo tornando.
Il deserto era fiorito
e il mare non era mai stato così blu,
cercai una nuova contraddizione
ma nella mia tavolozza mancava il nero."
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