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LIEU - NON LIEU / I NON LUOGHI DELLA MENTE / II EDIZIONE

Collettiva d'arte contemporanea

a cura di Benedetta Spagnuolo

LIEU - NON LIEU / I NON LUOGHI DELLA MENTE / II EDIZIONE

Collettiva d’arte Contemporanea

a cura di Benedetta Spagnuolo

Data: dal 24 Novembre al 2 Dicembre 2018

Vernissage: Venerdì 23 Novembre dalle H. 12:00

Location: Museo Emilio Greco - Piazza S. Francesco d'Assisi, 3, Catania

Orari: Tutti i giorni H. 9:00/19:00 - Domenica e Festivi H. 09:00/13:00

 

Organizzazione: ARTISTI ITALIANI - arti visive e promozione

Patrocinio: Comune di Catania

Media Partners: Edizioni Lapis e Culturame-Webzine di arte e cultura contemporanea

 

Inaugura Venerdì 23 Novembre dalle ore 12:00 al Museo Emilio Greco di Catania, la seconda edizione della collettiva d’arte contemporanea “Lieu-NonLieu/I non luoghi della mente” organizzata da “Artisti Italiani” e a cura di Benedetta Spagnuolo. L’eclettismo di opere visive conversa con l’atmosfera suggestiva ed accogliente di questa caratteristica location catanese, aperta negli anni ’90 dallo stesso artista Emilio Greco. La mostra sarà visitabile tutti i giorni dal 24 Novembre al 2 Dicembre 2018.

 

In questo percorso espositivo si vuole evidenziare non solo la relazione dell’uomo rispetto ai propri spazi e comprendere così similitudini e differenze tra il luogo antropologico, in questo caso in francese “Lieu” e il Non-Luogo, rispettivamente “Non-Lieu”, ma anche la concezione di Luogo interiore e quindi in relazione con se stesso. Molti individui percepiscono più reale e veritiera una situazione dove esiste un vero e proprio “luogo” dove poter relazionarsi e quindi anche “storicizzarsi”, sia con gli altri che con la propria individualità; altri trovano più reale e veritiero un non-luogo, un posto dove l’unica vera relazione è con le abitudini quotidiane, azioni ripetute senza mai sorprendersi, dove tutto si chiude all’interno di uno spazio, come un aeroporto, una stazione, una camera d’albergo. Per catturarne l’essenza della collettiva bisogna attraversare il concetto di luogo e soprattutto quello di non-luogo.

“Con luogo si identifica un ambito spaziale, determinato materialmente o mentalmente. I non-luoghi, in contrapposizione ai luoghi antropologici, sono tutti quegli spazi che hanno la prerogativa di non essere identitari, relazionali e storici; il non-luogo rappresenta la perdita di centralità e di identità di un luogo: un processo che caratterizza la società post-moderna, metropolitana e globalizzata.”

Il termine “Non-Luogo” viene definito da Marc Augè “quello spazio dove milioni di identità ed individui si incrociano senza entrare in relazione, mettendo avanti tutte le azioni quotidiane, abitudinarie e consumistiche che questi spazi obbligano le azioni”.

I non-luoghi sono prodotti della società, incapace di integrare in sé i luoghi storici che vengono banalizzati e circoscritti in situazioni prive di curiosità ed interesse, quegli spazi insomma che hanno la prerogativa di non essere identitari e relazionali; sono incentrati solamente sul presente e sono altamente rappresentativi della nostra epoca caratterizzata dalla precarietà assoluta, dalla provvisorietà, dal transito e dal passaggio, da un individualismo solitario. Le persone transitano nei non-luoghi ma nessuno li abita.

 

Rimane interessante il racconto visivo degli artisti davanti, non solo all’azione dei visitatori nei luoghi/non-luoghi, ma anche di se stessi davanti alla loro interpretazione artistica; una doppia evoluzione che crea una sovrapposizione di visioni, reali, irreali, abitudinarie relazioni e conformi accettazioni.

Il modo migliore per relazionarsi ai propri “luoghi” quotidiani è conoscere alla perfezione le abitudini dei non-luoghi, una costante dove la personalità si annulla, dove rimane intatta anche la propria ombra e dove si estinguono idee mutevoli. Il non-luogo riconosce in sé il presente, il luogo riconosce in sé il proprio passato, ed è proprio in questo passaggio che l’artista si racconta attraverso il tempo e soprattutto lo spazio, che sia antropologico o non identitario.

 

Artisti:

Pinuccia Alì, Laura Apolonio, Lorella Cerquetti, Veronica Francione, Fernando Gabiani, Michela Menon, Valerio Murri, Federico Pisciotta, Valentina Porcelli, Loredana Raciti, Bruna Rotunno, Daniela Sandroni, Rita Tondo, Rosetta Tronconi, Concetta Vernuccio, Lisa Yachia.

LOCATION: MUSEO EMILIO GRECO - CATANIA

Il Museo Emilio Greco di Catania venne aperto nella prima metà degli anni novanta e inaugurato dallo stesso artista catanese nel 1994, in alcuni ambienti del Palazzo Gravina Cruyllas dei Principi di Palagonia, sede anche del Museo civico belliniano nonché prima abitazione del compositore. Il Palazzo apparteneva in origine ai Gravina Cruyllas, tra le famiglie di spicco nel XVII secolo catanese. I fasti dell'edificio si notano all'interno del Museo nella cappelletta di famiglia e negli stemmi che ne decorano il soffitto dell'atrio di ingresso.

Le sale, ricavate negli ambienti privati di tutto un piano del palazzo, ospitano opere autografe datate tra il 1955 e il 1992. Dal 2007 al 2008 il museo è stato temporaneamente chiuso, principalmente per il restauro dei locali, e se ne era progettata una fusione con il Museo Belliniano, creando un unico polo museale. La riapertura del Museo è avvenuta il 31 ottobre 2008, ospitando opere di Emilio Greco nonché dello scultore catanese Eugenio Russo. Nel periodo compreso tra il 2 e il 16 maggio 2009 ha ospitato in qualità di ciceroni gli studenti dell'Accademia di belle arti di Catania che hanno accompagnato i visitatori tra le sale del Museo tutti i giorni negli orari d'apertura dello stesso.

La struttura ospita anche una ricca biblioteca (350 volumi), costituita dalle donazioni Greco e da testi di acquisizione del Museo. Nel primo vano, l'atrio di ingresso, è tuttora visibile la vôlta della galleria esterna del Teatro, su cui il palazzo interamente fu costruito.

All’interno si ammirano 150 opere, tra litografie e acqueforti, queste ultime nella pregevole serie dei 25 Commiati (in cui l'Artista analizza in maniera accurata il tormentato distacco tra uomo e donna cogliendone le infinite sfumature della "vibratile fisicità", in una sorta di erotismo "brancatiano"). Sono esposte opere di ispirazione classica (Nausicaa, Euriclea, Aretusa, Medea, Saffo, Ritorno di Ulisse, Metamorfosi, Ninfa e Fauno) in cui le citazioni relative a Catullo sono piuttosto evidenti. Il grosso era di donazione dello stesso Emilio Greco, ma non mancavano taluni "prestiti" da parte dei parenti (soprattutto piccole sculture e disegni).

Tuttora parte del Museo è dedicata strettamente a mostre d’arte contemporanea, miscelando così in maniera eclettica l’arte moderna e le attuali tendenze.

 

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Ph. Benedetta Spagnuolo

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