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FRAGILE - HANDLE WITH CARE

Collettiva d'arte contemporanea

a cura di Benedetta Spagnuolo

FRAGILE - HANDLE WITH CARE 

Collettiva d'arte contemporanea

a cura di Benedetta Spagnuolo

 

Immerso nel barocco catanese emerge uno dei rari gioielli bizantini del VI secolo: la Cappella Bonajuto. L’elegante location, situata in una zona centralissima della città di Catania, accoglierà artisti e visioni contemporanee da tutta Italia, dove, all’interno delle tre sale, dialogheranno gli aspetti più intimi ed evocativi dell’arte; intima sarà anche la tematica che accomunerà le opere: la “fragilità”.

 

Fragile è l’essenza dell’anima come fragili le linee di una cornice, fragile il tratto dell’artista come fragile il riflesso di sé sull’opera; dalla fragilità dell’imballaggio alla fragilità intima di un pensiero, un dialogo dove la persona fragile dovrà essere “maneggiata con cura”.

L’eclettismo contemporaneo di fotografie, sculture, pitture e grafiche converseranno in un’atmosfera sospesa e romantica; dal figurativo al concettuale le opere saranno dissimili tra loro nelle sembianze, ma affini nella loro più profonda “fragilità”.

L’osservatore viaggerà lungo un percorso introspettivo fino ad assorbire le sfaccettature di ogni interpretazione artistica; la fragilità verrà percepita però non solo come debolezza, ma soprattutto come risposta al disagio esistenziale dell’uomo dinnanzi a se stesso.

Artisti: Tiziana Alberghina (CT), Andaloro Angela (ME), Mariaconcetta Birrico (SR), Dario Buccheri (CT), Giuseppe Cavalli (SR), Mamy Costa (ME), Arcangela Di Fede (BA), Valeria Di Ponio (TO), Veronica Francione (CH), Stefano Germi (PO), Giusy Giorgianni (ME), Carmela Iacovelli (BA), JaH (TV), Valentina La Paglia (EN), Lè Nàbis (CT), Letizia Lo Monaco (AG), Anna Lombardi (BN), Giovanni Mangiacapra (NA), Christian Molin (BL), Salvatore Morgante (AG), Matteo Nuti (PI), Silvia Pagano (CT), Salvo Pennisi (CT), Oreste Plazza (CE), Stefania Sabatino (NA), Mimmo Scuderi (CT), Desirèe Spadafora (OR) , Rosetta Tronconi (RA), David Valmori (RA), Alessandro Vicentini (MN).

 

Data: Dal 13 al 22 Novembre

Vernissage: Venerdì 13 Novembre - H. 18:30

Luogo: Cappella Bonajuto Living, via Bonajuto 9/13, CATANIA

Orario: 09:00 - 13:00

Ingresso: Ingresso libero

 

Evento a cura di: Benedetta Spagnuolo

Organizzazione: ARTISTI ITALIANI - arti visive e promozione

Sponsor: B&B Globe Trotter

LOCATION: CAPPELLA BONAJUTO - CATANIA

La cosiddetta cappella Bonajuto o del Salvaterello è un sito archeologico nel quartiere Civita di Catania. Ne è stata suggerita la funzione religiosa e la fondazione in epoca bizantina (tra il VI e il IX secolo d.C.)

Secondo diversi studiosi si tratterebbe di uno dei pochi edifici di rilievo superstite dell'epoca bizantina a Catania. La cappella è collocata all'interno del barocco palazzo Bonajuto in via Bonajuto 7, nel popolare quartiere catanese della Civita. Si presenta a croce greca con pianta quadrata, cupola e tre absidi («cellae trichorae» o «chiesa a trifoglio») in forma simile alla cuba bizantina presente in Sicilia. Oggi rispetto al piano della strada si trova interrato di circa 2 metri.

L'edificio, arricchito anche di testimonianze medioevali e quattrocentesche, è scampato ai diversi terremoti che hanno colpito la città, fra cui il terremoto del Val di Noto del 1693.

La famiglia Bonajuto prese possesso della cappella a partire dal XV secolo per edificare la propria residenza nel corso del XV. Sino all'insediamento dei Bonajuto la cappella era dedicata al Santissimo Salvatore, denominazione che mantenne probabilmente sino al XVIII secolo.

Nel XVIII secolo la cappella fu oggetto di restauri e ristrutturazione. Jean Houel, noto pittore francese che prese parte al Grand Tour, non poté visitarla, ma attraverso le descrizioni e i rilievi fatti eseguire dall'allora intendente alle antichità per la Sicilia orientale, il principe Ignazio Paternò Castello, ne realizzò una accurata rappresentazione, oggi conservata al gabinetto delle stampe nell'Ermitage di San Pietroburgo.

La cappella è stata restaurata da Paolo Orsi e Sebastiano Agati negli anni trenta. Oggi è visitabile e spesso affittata per fini espositivi e conferenze nonché come pub e come palcoscenico di gruppi musicali rock e di altro genere.

 

RASSEGNA STAMPA

 

VERNISSAGE

Ph. Lè Nàbis

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